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Mondi lontani, inaspettati,sconosciuti,

esplorati per sbaglio,

guatando le acque in tempesta

di sogni disfatti.

Albe e tramonti foschi

di pioggia battente,

di sudore umidiccio

tra le pieghe del corpo.

Bagliori improvvisi

su occhi dischiusi,

incerti se aprire

le porte al destino.

Membra contratte

sul dolore assurdo e improvviso,

che squarcia e ferisce il pensiero,

rendendolo unico,doppio,

reale e posticcio.

 

Nel fango tra spasmi

l'altro viene plasmato.

(e adamo nasce da eva).

 Alberto Becca - 24/11/2015 06:08:00 [ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]

Scenario apocalittico all’interno del quale, dalla materia, dalle cose, prende forma la persona, la figura umana, l’ abitante del mondo: testo lodevole perchè rende bene il patòs della la lontananza, la differenza fra il "mondo" attuale (in cui tutto si costruisce, nulla si crea)e il mondo primordiale, misteriosa e grandiosa opera del creatore. Di fronte alla creazione verbi, aggettivi e sostantivi, eloqui risultano tutti imperfetti, deboli, carenti, inadeguati. La creazione "E’" e basta.

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